Il dono della parola:

Dieci brevi riflessioni alla ricerca della pace

 

 

Introduzione

 

 

Noi pensiamo di conoscere e catalogare il mondo tramite gli occhi (parte del nostro corpo), ma in realtà noi conosciamo e impariamo tramite la parola, memorizzata grazie alle nostre capacità mentali (parte del nostro spirito).

 

“La persona umana è un essere insieme corporeo e spirituale.

Nell’uomo lo spirito e la materia formano un’unica natura.

Questa unità è così profonda che, grazie al principio spirituale che è l’anima, il corpo, che è materiale, diventa un corpo umano e vivente, e partecipa alla dignità di immagine di Dio.

L’anima spirituale non viene dai genitori, ma è creata direttamente da Dio, ed è immortale.

Separandosi dal corpo al momento della morte, essa non perisce; si unirà nuovamente al corpo nel momento della risurrezione finale”.

(Compendio, Catechismo della Chiesa Cattolica, 69-70).

 

 

Sono parole forti che, se credute, trasformano la nostra vita e il mondo circostante in qualcosa di meraviglioso e fantastico: siamo tutti immortali!

Quando si è bambini restiamo molto più condizionati dall’emozione che dal significato concreto delle parole che ci vengono dette.

Una volta adulti invece tendiamo a concretizzarle trascurandone il lato spirituale e le cataloghiamo in base a stereotipi, pregiudizi, dogmi, modi di dire.

Oggi si vive negando sempre più spesso l’esistenza di Dio: lo usiamo a nostro piacimento e lo togliamo quando ci sembra sconveniente.

Ognuno costruisce la propria religiosità e Dio lo si prende solo a “pezzetti” o nemmeno quelli.

Non tutti negano Dio, alcuni lo ricercano ancora ed Egli si fa ancora sentire, basta sintonizzarsi con Lui…

 

http://www.radiomaria.it

 

La presenza della Madonna in Radio Maria è una di queste realtà, il cui obbiettivo, o meglio la sua sollecitudine materna è di portare Cristo agli uomini e portare gli uomini a Cristo:

 

Messaggio di Medjugorje

della Madonna, Madre di Dio, a Mirjana

del 2 novembre 2009

 

"Cari figli!

Anche oggi sono in mezzo a voi per mostrarvi la strada che vi aiuterà a conoscere l’amore di Dio,

l’amore di Dio che ha permesso che Lo chiamiate e lo sentiate Padre.

Chiedo a voi di guardare sinceramente nei vostri cuori e vedere quanto voi Lo amate.

Lui è l’ultimo ad essere amato?

Circondati dai beni, quante volte Lo avete tradito, rinnegato, dimenticato.

Figli miei, non ingannatevi con i beni terreni.

Pensate all’anima, perché essa è più importante del corpo, purificatela.

Invocate il Padre, Lui vi aspetta, tornate a Lui.

Io sono con voi perché Lui nella sua grazia mi manda.

Vi ringrazio".

 

 

 

Credere o non credere?

È una scelta molto personale!

Ognuno di noi sa a chi dare ascolto e fiducia.

Ognuno di noi spera in qualcosa di diverso.

Ognuno di noi cerca il bene e il benessere in modi differenti.

Ma allora esiste qualcosa che ci unisce e ci riconcilia?

Credo che questo comune denominatore sia la parola!

Sarebbe quindi un male dedicarsi totalmente alla materialità escludendo totalmente la spiritualità o viceversa.

È essenziale un giusto mezzo, un giusto equilibro, molto difficile da trovare, un viaggio impegnativo alla ricerca del baricentro della vita.

 

Medjugorje: il parere della Commissione Vaticana - YouTube

 

 

Giuseppe Veronese

 
Riflessioni sulla parola

 



La parola è dono

 



La Parola è il dono più bello: luce e calore, amore e pace!

 

 

 

 



Le parole sono come degli iceberg

 



Gli iceberg galleggiano nel mare, ma solo un decimo del loro volume è visibile sopra la superficie marina, mentre nove decimi della massa di ghiaccio è nascosta dagli abissi e dall'oscurità.

Così la parola non ha mai solamente un solo significato, ma diversi altri e persino contradditori l'uno con l'altro.

Essa non è solo uno strumento per trasmettere idee, convincere o convertire un'altra persona, ma soprattutto dono per condividere insieme la bellezza del creato.

Essa non esce solamente dalla nostra mente o dalle nostre bocche, ma ha origine da Dio e non dal caso.

Dio semina la sua Parola nel cuore degli uomini (Parabola del seminatore: Matteo 13,1-23) e come la pioggia e la neve che scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, così sarà della parola uscita dalla bocca di Dio: non ritornerà a Lui senza effetto.

 

“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”

(Isaia 55, 10-11).

 

 

 

 



La parola è come un seme

 

Immagine che contiene interno

Descrizione generata automaticamente

 

 


Da un seme nasce un fiore, una pianta oppure persino un albero.

Il seme riscaldato dal sole e rinfrescato dalla pioggia cresce e diventa ciò per cui è stato creato.

Così il nostro cuore dovrebbe accogliere le parole e farle crescere con una sana meditazione spirituale, risvegliando in noi la consapevolezza di essere amati da Dio.

Le parole “valori”, “virtù”, “vita”, “via”, “verità” non rimarrebbero piccoli semi senza origine né futuro, liberamente interpretabili, ma fiorirebbero nel nostro cuore facendolo partecipe del contesto divino.

Il mondo non si limiterebbe a una visione materialista e quantitativa, ma si aprirebbe sempre più a una visione spirituale e qualitativa.

Dio onnipotente, creatore di tutte le cose, visibili come il seme e invisibili come le virtù, ce lo ha detto chiaramente:

 

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”

(Matteo 4,4).

 

 

L’anima (lo spirito, alito di vita) e il corpo sono un tutt’uno, una cosa sola: l’anima anima il corpo grazie alla forza dello Spirito di Dio e il corpo incorpora il soffio divino:

 

“Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”

(Genesi 2, 7).

 

Solo alla morte l’anima ritorna a Dio per poi essere nuovamente unita per l’eternità al nostro corpo nel momento ultimo della resurrezione dei morti.

 

“Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò”

(Luca 23, 46).

 

Gesù rimette il suo spirito nelle mani del Padre, prima di morire, in vista della resurrezione al terzo giorno, che segnerà il coronamento del mistero pasquale.

 

 

 

 



La parola è luce


 

Come le stelle illuminano il cielo in una notte di luna nuova, così la parola scintilla nella nostra mente, dandoci idee e visioni del creato.

Ogni persona ha una visione personalizzata del tutto, ogni parola evoca un ricordo, un’immagine diversa in ognuno di noi, a dipendenza delle nostre personali esperienze.

Il mondo che ci circonda si manifesta per metà nostro, personale e interno a noi (spirituale); e per metà esterno, oggettivo e condiviso (materiale).

Ognuno di noi percepisce come vero il proprio mondo: chi dichiara che il tutto ha origine dal big bang, chi dalla teoria delle stringhe, chi tutto per puro caso.

Chi infine afferma che tutto ha origine da Dio.

 

"Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu"

(Genesi 1,3).

 

La Parola di Dio è soffio creatore e vivificante, alito di luce per il mondo e per le nostre menti:

 

“Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino"

(Salmo 119, 105).

 

Ognuno di noi può scegliere e vivere conforme il suo insegnamento evangelico oppure negare tutto e seguire solamente le proprie convinzioni: questo è il libero arbitrio!

Chi fa della propria presunzione “arbitro” della propria vita, diventando lui stesso Dio; chi si lascia guidare dal Signore Dio, scegliendolo come unità di dialogo di tutte le parole!

Sarebbe bello, tuttavia, cercare sempre di rispettare il pensiero del prossimo, superando le divergenze con dialogo luminoso di comunicazione e non con dialogo tenebroso conflittuale.

 

“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”

(Luca 19, 27).

 

 

 

 



La parola è calore materno

 

 

Quando un neonato si sveglia nella notte e piange, solo il caloroso abbraccio e l’affettuosa ninnananna della mamma riesce a calmarlo.

Così la Parola di Dio, nella preghiera, aiuta a placare le nostre ansie e paure, riscaldando i nostri cuori.

Preghiera non per ricevere cose materiali, ma la pace interiore.

Pace che ci ricarica e ci permette di continuare i nostri doveri e compiti quotidiani.

Per favorire sempre più l'unità e l’aiuto reciproco di noi battezzati in Cristo, suggerisco la preghiera per le Sante Missioni.

È molto bella, eccola:

 

O Dio, mistero di luce infinita,
che all'umanità che sta nelle tenebre
hai mandato il tuo Figlio, sole di giustizia,
e lo Spirito, fuoco di carità,
risveglia in ciascuno di noi
la consapevolezza di essere

stati illuminati nel Battesimo
e la grazia di vivere da "figli della luce".

Donaci, per la nuova evangelizzazione

della nostra città,
il linguaggio convincente di

una esistenza trasfigurata
capace di sorprendere il mondo.

Rendici immagine di Te, Trinità beata,
perché le persone che incontreremo
possano avvertire la nostalgia e il fascino

della bellezza divina.

Maria, Stella del Cammino,
e voi nostri cari che già godete dell'eterna luce,
pregate per noi.

Amen

 

 

 

 



La Parola è Dio

 

 

Ci sono persone che credono negli extraterrestri, vite parallele, reincarnazione, zombi.

Il cristiano (colui che ascolta Cristo) crede invece in Dio e alla sua Parola.

 

“Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta”

(Giovanni 1, 1-3).

 

Il Vangelo ci insegna che l’inizio di tutte le cose si è incarnato nel seno di Maria e si è fatto uomo: Gesù Cristo.

 

“E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre”

(Giovanni 1, 14).

 

L’Apostolo Giovanni osservando da vicino i miracoli e la gloria di Gesù si è convinto che Egli era Dio e che in Lui Dio Padre onnipotente agiva.

Anche noi possiamo sperimentare un po’ alla volta questo mistero lasciandoci penetrare dalla parola evangelica seguendo i suoi preziosi consigli, sentendoci pian piano figli di Dio:

 

A quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio”

(Giovanni 1, 12).

 

Parola solamente offerta e non imposta con autorità da Dio; quindi, soggetta alcune volte a cattive interpretazioni per disonestà e interessi personali.

La volontà di Dio, tuttavia, grazie allo Spirito Santo che è l’Avvocato della Parola stessa, plasma la cultura delle genti nel corso della storia.

Lo Spirito Santo agisce infatti nella coscienza delle persone indicandoci con preziosi “castighi” e “sensi di colpa” dove sbagliamo.

A noi la scelta se ascoltarli oppure ignorarli con indifferenza e arroganza.

 

“Difatti lo spirito del Signore, riempie l’universo e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce. Per questo non gli sfuggirà chi proferisce cose ingiuste, la giustizia vendicatrice non lo risparmierà”

(Sapienza 1, 7-8).

 

Ogni persona può provare ad ascoltarlo e cercare di seguirlo, per capire e interpretare sempre meglio l’Amore di Dio per noi.

 

 

 

 



La parola è amore

 

 

“Dio è amore”

(1Giovanni 4,16).

 

In latino, “Deus caritas est”.

Se guardiamo su un piccolo vocabolario di latino con poche definizioni, troviamo con sorpresa che “caritas” vuol dire solamente “carestia”, “penuria”.

Ecco uno dei sorprendenti significati di amore!

Amore non è abbondanza di sensazioni ed emozioni esaltanti, ma ricerca paziente di ciò che ci manca, del bene comune!

La pienezza nella parola di Dio ci è stata tolta, a conseguenza del peccato originale, per il nostro desiderio di decidere noi stessi che cosa sia bene e male:

 

“Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male»”

(Genesi 3, 4-5).

 

Il nostro cuore, ascoltando l’avversario di Dio si è così rinchiuso nella propria “superbia” per soddisfare i desideri del nostro “egoismo”.

 

“Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna”

(Salmi 39,5).

 

Solo chiedendo nella confessione il perdono a Dio delle nostre colpe si ottiene per dono l’amore eterno, divino:

 

“Per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati"

(Atti, 26,18).

 

Come un embrione ancora nel grembo materno che ascolta le voci che lo circondano tramite il cordone ombelicale della madre, così noi possiamo tendere l’orecchio, tramite la preghiera, alle voci che provengono dai cieli del Signore, al di là di questo universo.

L’embrione è chiamato a diventare una persona umana, mentre noi siamo chiamati a divenire Santi, figli di Dio.

 

Dio ama tutti:

 

La mia anima è piena di amore come il mare, il mio cuore è pieno di pace come il fiume.

Non sono santo, ma sono invitato ad esserlo.

Dio mi ama, Dio mi desidera per Sé, Dio mi cura come se fossi figlio unico.”

 

Questa bella preghiera, che ho il piacere di condividere con voi, l’ho trovate nel seguente link:

 

Medjugorje - Per mano in Paradiso - Piero Carletti - Google Libri

 

Come ci insegnano Maria e Gesù, i più umili di tutti, ogni persona è chiamato ad essere figlio di Dio, Padre onnipotente (1Giovanni 3:1-3).

E… ciascuno di noi è una persona, punto di vista perfetto, a Loro immagine e somiglianza!

 

Mio Dio, ti amo con tutto il cuore

sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità;

e per amor tuo amo il prossimo come me stesso

e perdono le offese ricevute.

Signore, che io ti ami sempre più.

 

 

O Gesù, d'amore acceso, non t'avessi mai offeso!

O mio caro e buon Gesù, con la Tua Santa Grazia non ti voglio offendere più,

né mai più disgustarti,

perché ti amo sopra ogni cosa.

Gesù mio misericordia, perdonami!

Sacro Cuore di Gesù confido e spero in te!

 

 

Amen

 

 

 



La parola è aria

 

 

Quando parliamo espiriamo l’aria che abbiamo inspirato.

L’aria non è composta solamente da cose visibili (ossigeno, idrogeno, azoto, anidride carbonica…), ma anche da cose invisibili (spirituali).

Le parole che escono dalle nostre bocche portano con sé, dopo che l’aria è stata assorbita dai nostri polmoni, cuori e cervelli per ricavarne sostentamento, i nostri pensieri!

Le parole si possono visualizzare e trasmettere con strumenti tecnologici sempre più sofisticati (telefono, computer, cellulare e intelligenza artificiale), ma il loro contenuto più profondo non può essere reso visibile.

Le parole che pronunciamo nascondono infatti infiniti pensieri, parole, opere e purtroppo anche omissioni: la nostra vita!

Se il nostro cuore è terra fertile e buona, i nostri pensieri sono buoni, ma se il nostro cuore è terra arida e sterile, i nostri pensieri sono cattivi, anche se diciamo delle belle parole.

Ecco perché il male esce dai nostri cuori e non da Dio!

La parola può quindi essere strumento di divisione e unione, di dolore e gioia, di guerra e pace.


Dio ci offre la sua parola per il nostro bene, noi possiamo accoglierla o rifiutarla, condividerla o imporre la nostra.

 

“L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore”

(Luca 6, 45).

 

 

 

 



La parola è via, verità e vita

 

 

Le parole hanno il potere di plasmarci e di indicarci la via da seguire

Lo sa il bambino che con il pianto attrae a sé la mamma per ricevere amore e protezione; lo sa il ragazzo che con le preghiere e suppliche ottiene il motorino da suo padre; lo sa il manager che con la pubblicità vende i suoi prodotti; lo sa il politico che con le promesse si fa eleggere.

 

Le parole hanno il potere di farci conoscere la verità

Lo sa il bambino che segue la mamma come se lei fosse l’unica persona di cui fidarsi; lo sa il ragazzo che cerca di convincere il padre che anche lui ha ragione; lo sa il manager che vuol far credere che i suoi prodotti sono i migliori; lo sa il politico che si proclama portatore di benessere e felicità.

 

Le parole sono la nostra vita

Ogni bambino, ogni ragazzo, ogni manager, ogni politico si esprime usando le parole di qualcuno di cui si fida o dal quale si lascia forgiare nella crescita, diventando parte e continuazione della sua stessa vita.

 

Il cristiano desideroso di pace e di salvezza ascolta Gesù in quanto Egli ci ha detto:

 

«Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”

(Giovanni 14, 6).

 

 

 

 



La parola è pace

 

 

 

La parola è quindi dono per ogni persona, affinché impariamo a condividere ogni bene del creato nella pienezza della pace.

L’unità dei cristiani, figli di Dio, si realizza solamente attorno alla figura di Gesù Cristo.

Di fronte a Dio Padre ogni persona si sente bambino (bambino amorevole o capriccioso)!

Anche Gesù, nostro Signore, lo chiama papà e ci chiede di pregarlo umilmente insieme a lui:

 

Padre nostro che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male.

 

Amen

 

 

 

Sicuramente solo noi siamo causa di tutti i mali di questo mondo.

Noi possiamo solamente migliorare noi stessi e il mondo che c’è dentro di noi.

 

“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”

(Romani 12,21)

 

 

 

Nuove riflessioni in un racconto fantastico:

L'alfiere nero